Donne e bambini. Dal consuntivo del Dipartimento della Pubblica Sicurezza emerge che sono queste due categorie quelle colpite dai reati più gravi. Sono aumentati i femminicidi e il numero dei minori sottratti. “Per quanto riguarda il più grave dei reati, vale a dire l’omicidio nel 2021 si conferma la tendenza generale: i dati aggiornati al 26 dicembre di quest’anno fanno registrare 289 omicidi, 4 persone decedute in più dell’anno scorso, ma 25 in meno del 2019 (epoca pre- pandemia). Cresce invece l’incidenza percentuale sul totale degli omicidi delle donne uccise: 116 vittime nel 2021 (erano 110 nel 2019), di cui 100 uccise in ambito familiare/affettivo (erano 93 nel 2019); di queste ultime, 68 hanno trovato la morte per mano del partner/ex partner (erano 67 nel 2019)”. L’ultimo caso è quello avvenuto solo due giorni fa a Fanano di Gradara dove un 80enne ha accoltellato la moglie. L’allarme è alto ma, come denunciato dal magistrato Fabio Roia, solo il 12% delle vittime aveva denunciato il partner o l’ex.

Una materia particolarmente delicata – che è stata affrontata questa mattina alla conferenza stampa di fine anno in cui è stato presentato il consuntivo – riguarda le 71 indagini in corso sulle sottrazioni di minori, portati all’estero da uno dei due genitori (+14% rispetto al 2020) con tre bambini riconsegnati al familiare, o all’adulto avente diritto. “Alcuni di questi casi hanno avuto grande eco nella cronaca, come quello del piccolo Eitan, rimasto orfano a seguito della tragedia del Mottarone o il caso della bimba di un anno nata in Ucraina con tecniche di maternità surrogata e riportata in Italia dallo SCIP insieme alla Croce Rossa italiana”. Tra i casi di cronaca che si sono conclusi positivamente anche quello del bimbo rapito da Padova dal padre e ritrovato in Romania.

I dati riguardano anche altri reati. Nei primi 9 mesi del 2021 sono stati registrati 156 atti intimidatori nei confronti dei giornalisti (+21% sul 2020), 74 casi (47%) sono avvenuti su social network. Crescono anche le minacce e gli atti intimidatori nei confronti di sindaci, anche quelli delle grandi città, e degli amministratori locali. Per quanto riguarda gli amministratori locali, l’Organismo tecnico di supporto all’Osservatorio nazionale nei primi nove mesi dell’anno, ha registrato 541 atti intimidatori (+16,9% sul 2020). Ben 278 casi (51,4%) sono avvenuti nei confronti di sindaci anche metropolitani.

Si assiste anche a un aumento del 30,5% rispetto al 2020 dei reati informatici (come il phishing, gli spyware, i ransomware e il social engineering, con l’obiettivo di impadronirsi di dati personali non solo per finalità predatorie) e anche dei reati comuni commessi on line. Il caso più emblematico è costituito dalle truffe, che nel 65,9% dei casi nel 2021 è avvenuta via web (quasi 2 truffe su 3). “C’è stata una lieve crescita dei reati rispetto al 2020 – ha affermato il prefetto Vittorio Rizzi, vice Direttore Generale della Pubblica Sicurezza e Direttore centrale della polizia criminale – che era stato caratterizzato dal lockdown e dalle pesanti restrizioni nella circolazione, ma nel 2021 ci siamo comunque attestati su livelli generali più bassi del periodo pre-pandemia“.

“Resta fondamentale la collaborazione internazionale delle forze di polizia tra Paesi, soprattutto nel periodo che stiamo vivendo, con la pandemia da Covid19. La polizia criminale è un esempio plastico del ‘sistema Italia, del sistema Paese” ha sottolineato il capo della Polizia Lamberto Giannini. Trai dati ci sono anche quelli relativi alla ricerca di latitanti, a partire dal numero “impressionante di 1343 latitanti catturati in 61 paesi, da gennaio a novembre 2021. Molti di questi latitanti hanno storie criminali importanti: dal crimine organizzato alla pedofilia, dalla mafia al terrorismo”. Alcuni tra i soggetti più pericolosi – rende noto un comunicato del Dipartimento – sono stati rintracciati e assicurati alla giustizia italiana grazie al progetto I CAN (Interpol Cooperation Against ‘Ndrangheta) promosso dall’Italia insieme ad Interpol e avviato già nel 2020: sono ben 17 i latitanti catturati nel 2021 (26 dall’inizio del progetto).”Il 2021 è stato l’anno della nuova normalità in cui la dimensione globale della pandemia ha dato un nuovo impulso alla cooperazione internazionale di polizia, perché il crimine, come il virus, non può essere bloccato dai confini nazionale e, anzi, prolifera nei Paesi che hanno minori barriere difensive”, sottolinea il comunicato del Dipartimento di Ps.

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