Basta comunicazione dei dati sui contagi tutti i giorni, ma un solo bollettino settimanale. E poi la rivoluzione negli ospedali: non solo lo stop all’obbligo di mascherina, ma anche il rientro del personale sanitario che era stato sospeso perché non vaccinato. Il neo ministro della Salute, Orazio Schillaci, inaugura il nuovo corso del governo Meloni nella lotta al Covid, che di fatto è un ritorno completo alla normalità, nonostante la pandemia abbiamo provocato altri 1.714 morti nelle ultime quattro settimane. “Togliere l’obbligo di mascherina in ospedale contrasta l’obiettivo primario di proteggere le persone fragili“, ha avvertito su Twitter il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta. Ma soprattutto nel frattempo sono arrivate le parole del presidente della Repubblica: “La Sanità pubblica ha il compito di mantenere alta la sicurezza soprattutto dei più fragili, dei più anziani, di coloro che soffrono per patologie pregresse”, ha detto Sergio Mattarella intervenendo alla Celebrazione de ‘I Giorni della Ricerca’. Sembra un messaggio diretto proprio al governo, che vuole il “liberi tutti” anche negli ospedali. Invece il capo dello Stato avverte: “Dopo oltre due anni e mezzo di pandemia non possiamo ancora proclamare la vittoria finale sul Covid-19. Dobbiamo ancora far uso di responsabilità e precauzione“.

Parole molte diverse da quelle pronunciate ieri dal ministro Schillaci a margine dell’inaugurazione del nuovo anno accademico a Tor Vergata, quando ha spiegato che il governo sta valutando di far scadere l’ordinanza sulle mascherine obbligatorie negli ospedali, in vigore fino al 31 ottobre: “La malattia è completamente diversa da quella che c’era una volta e quindi stiamo vedendo di fare in modo che man mano ci possa essere un ritorno a una maggiore liberalizzazione”. Oggi in una nota il ministero ha invece annunciato che è in via di definizione un provvedimento che consentirà il reintegro in servizio del personale sanitario soggetto a procedimenti di sospensione per inadempienza all’obbligo vaccinale, prima del termine di scadenza della sospensione.

Eppure lo stesso Mattarella, nel suo intervento, ha ricordato anche che nella lotta al Covid “la scienza è stata decisiva“. E ha sottolineato il ruolo cruciale delle vaccinazioni: “Senza l’ammirevole impegno della scienza per individuare i vaccini, scoperti e prodotti in tempi record, anche grazie alle scoperte realizzate nella lotta contro il cancro, oggi saremmo costretti a contare molte migliaia di morti in più. Se oggi possiamo, nella gran parte dei casi, affrontare il Covid, come se si trattasse di un’influenza poco insidiosa, è perché ne è stata fortemente derubricata la pericolosità per effetto della vaccinazione; dalla grande adesione alla vaccinazione, dovuta all’ammirevole senso di responsabilità della quasi totalità dei nostri concittadini, sollecitati a farvi ricorso dalla consapevolezza di salvaguardare, in tal modo, la salute propria e quella degli altri“, ha concluso Mattarella. Giorgia Meloni invece nei suoi interventi in Parlamento non ha mai sottolineato l’importanza dei vaccini nella lotta alla pandemia, anzi ha contestato le scelte dei precedenti governi, sostenendo che “non ci fossero evidenze scientifiche alla base di alcuni provvedimenti”, compresi i vaccini ai più giovani. Ha annunciato lo stop alle misure restrittive che ci hanno accompagnato negli ultimi due anni di pandemia e una commissione d’inchiesta parlamentare ad hoc.

L’annuncio: “Stop al bollettino giornaliero, solo settimanale” – Il ministro Schillaci, “a sei mesi dalla sospensione dello stato d’emergenza e in considerazione dell’andamento del contagio da Covid-19, ritiene opportuno avviare un progressivo ritorno alla normalità nelle attività e nei comportamenti, ispirati a criteri di responsabilità e rispetto delle norme vigenti”, riporta la nota del ministero della Salute. Il primo effetto, che in realtà ha pochi risvolti nella vita pratica, è il bollettino sull’andamento del Covid che diventa settimanale. Permetterà di monitorare con meno tempestività un eventuale aumento repentino dei contagi, ma è anche vero che solo i dati settimanali restituiscono una fotografia fedele del trend in atto. Anche in base alle indicazioni prevalenti in ambito medico e scientifico, spiega il ministero, “si procederà alla sospensione della pubblicazione giornaliera del bollettino dei dati relativi alla diffusione dell’epidemia, ai ricoveri e ai decessi, che sarà ora reso noto con cadenza settimanale, fatta salva la possibilità per le autorità competenti di acquisire in qualsiasi momento le informazioni necessarie al controllo della situazione e all’adozione dei provvedimenti del caso”.

La rivoluzione negli ospedali: sì ai sanitari senza vaccino, no alle mascherine – Il secondo provvedimento annunciato dal ministero, invece, è una vera e propria rivoluzione. Il testo è ancora in via di definizione, ma il dicastero guidato da Schillaci spiega: “Per quanto riguarda il personale sanitario soggetto a procedimenti di sospensione per inadempienza all’obbligo vaccinale e l’annullamento delle multe previste dal dl 44/21, in vista della scadenza al prossimo 31 dicembre delle disposizioni in vigore e della preoccupante carenza di personale medico e sanitario segnalata dai responsabili delle strutture sanitarie e territoriali, conclude il ministero, è in via di definizione un provvedimento che consentirà il reintegro in servizio del suddetto personale prima del termine di scadenza della sospensione”. In pratica, verranno stracciate le multe di 100 euro per gli ultra cinquantenni che, prima del 15 gennaio 2022, non risultavano in regola con gli obblighi vaccinali. E’ una richiesta sulla quale spinge la Lega, mentre per ora il governo valuta solamente il congelamento della sanzioni. Non solo: medici e infermieri senza vaccino torneranno in corsia, sostanzialmente non per valutazioni legate alla pandemia, ma per la cronica carenza di personale. Infine, la rivoluzione negli ospedali verrebbe completata dallo stop all’obbligo di mascherina. “Ci stiamo lavorando, sempre nel rispetto dei pazienti”, ha risposto ai cronisti ieri il ministro Schillaci.

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