Io di centrodestra? No, io mi sono sempre dichiarata liberale e popolare. Se mi devo riconoscere in un’etichetta, è quella della dottrina sociale della Chiesa. Non mi sono mai riconosciuta come attiva nel centrodestra”. Così a “Otto e mezzo” (La7) Letizia Moratti, candidata del Terzo Polo alla presidenza della Regione Lombardia, ribadisce quanto affermato ieri in una intervista al Corriere della Sera (“Voglio ricordare che ero fuori dalla politica da più di 10 anni e francamente etichettarmi come centrodestra mi sembra curioso”).

Moratti aggiunge: “Io sono stata chiamata come tecnico in Rai per risolvere una situazione. Sembra paradossale, ma normalmente vengo sempre chiamata per risolvere situazioni critiche, un classico delle donne. Ricordo però che in questi anni non sono stata chiamata solo dal centrodestra. Ci sono stati presidenti del Consiglio di centrosinistra che mi avevano chiesto di far parte del loro governo. E – spiega – io non accettato per motivi personali. Ho avuto interlocuzioni ad altissimo livello col Pd, ma non sta a me rivelarle. L’unica cosa che posso dire è che ne ho avute veramente tante a livello nazionale. Alcuni esponenti li ho ho cercati io, da molti sono stata cercata“.

Moratti chiosa: “Faccio fatica a vedere che ancora si parla di schemi. Queste sono gabbie. Agli elettori interessa avere persone competenti e di esperienza che risolvano i loro problemi. Io in Lombardia seguirò il metodo che mi ha portato a vincere Expo. Non penso che gli elettori in questo momento guardino le etichette e gli schieramenti, noi lombardi siamo molto concreti. Penso di avere visione, metodo, esperienza e competenza. Desidero misurarmi sui contenuti e non ho paura di misurarmi con nessuno. So di partire svantaggiata, ma sono sicura di poter vincere se ci si misura sui temi”.

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